Papa Francesco è «nell'abbraccio di Dio» - Diocesi di Torino

Per quanti, da Torino e Susa, desiderassero partecipare alle esequie a Roma, l’Opera Diocesana Pellegrinaggi ha predisposto un pacchetto di viaggio, i cui dettagli sono disponibili nell’allegato a fondo pagina.
La Basilica Vaticana resterà aperta ai fedeli che vogliono visitare la salma del Pontefice nei seguenti orari: mercoledì 23 aprile dalle ore 11 alle 24; giovedì 24 aprile dalle ore 7 alle 24; venerdì 25 aprile dalle ore 7 alle 19.
LE PAROLE DEL CARD. REPOLE ALLA NOTIZIA DEL DECESSO
«Il Papa se n’è andato nell’Anno della Speranza, il Giubileo che aveva tanto desiderato. Ora è davanti al Signore ed era questa la sua grande speranza, che Francesco ha cercato di condividerci: la notizia che un giorno saremo tutti nell’abbraccio di Dio», con queste parole il card. Roberto Repole ha accolto la notizia della morte di Papa Francesco lunedì 21 aprile 2025.
«Siamo nei giorni della Pasqua, che ieri Francesco ha ancora celebrato con noi», ha proseguito l’Arcivescovo. «Nel grande dolore per la morte, ma anche nella fiducia dell’abbraccio tenerissimo di Dio le Chiese di Torino e Susa, la Chiesa piemontese dove il Papa aveva le sue radici, pregano per Francesco con affetto e tanta riconoscenza per aver speso la vita, tutta la sua vita lunga e generosa, ad annunciare la gioia del Vangelo.
È una gioia senza eguali, “Evangeli gaudium”: viene dalla notizia che Gesù è risorto e perciò il mondo, questo nostro mondo così difficile e violento, non sarà sconfitto dal male.
È una gioia senza eguali, “Evangeli gaudium”: viene dalla notizia che Gesù è risorto e perciò il mondo, questo nostro mondo così difficile e violento, non sarà sconfitto dal male.
Il Papa Francesco ha cercato di comunicare l’amore di Dio con ogni mezzo e ad ogni latitudine, l’ha fatto con parole semplici che tutti potevano comprendere: ha spiegato ai potenti della Terra e agli ultimi, ai poveri, alle persone scartate, che il volto di Dio è innanzi tutto Misericordia e questo volto è in grado di cambiare il nostro cuore, può addirittura cambiare il corso della storia.
Speranza, Misericordia. Come suonano diverse, queste parole, di fronte alle regole imperanti della guerra e della sopraffazione! Basta prenderle sul serio. Credo che sia per questo messaggio mite e sorridente che il Papa è stato tanto amato dagli uomini e dalle donne del nostro tempo, anche da chi non crede; per questo messaggio è stato riconosciuto come riferimento fondamentale negli equilibri internazionali.
Nelle ore dell’addio, vorrei che raccogliessimo le parole che il Papa ci ha lasciato in consegna.
Le terremo nel cuore.
Speranza, Misericordia. Come suonano diverse, queste parole, di fronte alle regole imperanti della guerra e della sopraffazione! Basta prenderle sul serio. Credo che sia per questo messaggio mite e sorridente che il Papa è stato tanto amato dagli uomini e dalle donne del nostro tempo, anche da chi non crede; per questo messaggio è stato riconosciuto come riferimento fondamentale negli equilibri internazionali.
Nelle ore dell’addio, vorrei che raccogliessimo le parole che il Papa ci ha lasciato in consegna.
Le terremo nel cuore.
Porterò, io personalmente, il ricordo grato dell’amicizia che mi ha legato a Papa Francesco, la coscienza delle responsabilità che mi ha affidato, l’immagine – a me carissima – del giorno in cui volle incontrare i miei genitori e la mia famiglia con tanto affetto e semplicità.
Soprattutto porterò, spero che porteremo tutti, il ricordo di un uomo che ha creduto e ha testimoniato il Vangelo».
Soprattutto porterò, spero che porteremo tutti, il ricordo di un uomo che ha creduto e ha testimoniato il Vangelo».

DISCORSO COMMEMORATIVO DI MAURIZIO BRUZZESE,
FONDATORE E PRESIDENTE ONORARIO
DEL SISTEMA ONLUS U.M.A.S. E
PRESIDENTE ONORARIO DELL' ASSOCIAZIONE ONLUS A.G.A.R.
Cari amici, autorità, fratelli e sorelle,
oggi siamo qui riuniti nel silenzio che solo la grandezza di un’anima come quella di Papa Francesco può lasciare dietro di sé. Il mondo ha perso un pastore, un padre, un faro di umanità e di speranza.
Ma non è un addio, bensì un profondo grazie.
Grazie, Santo Padre, per aver camminato tra noi con umiltà, per averci insegnato che la vera forza sta nella tenerezza, che la vera ricchezza si trova negli occhi degli ultimi, che la vera fede vive nella quotidianità dei piccoli gesti.
Personalmente, come fondatore del Sistema Onlus u.M.a.S. e dell’Associazione A.G.A.R., ho sempre guardato al suo esempio come a una guida silenziosa, ma costante.
Le sue parole erano luce per chi, come noi, si impegna nel sociale; la sua voce, un richiamo instancabile alla dignità di ogni essere umano, senza distinzioni, senza confini, senza paura.
Papa Francesco non è stato solo un Papa. È stato un fratello del mondo. Ha scelto il nome di Francesco, e con esso ha abbracciato una missione:
spogliarsi del superfluo, per stare accanto a chi ha meno;
parlare di pace, mentre il mondo gridava guerra;
costruire ponti, laddove altri erigevano muri.
Con lui abbiamo riscoperto il senso più profondo della parola “Chiesa”:
non un’istituzione, ma una casa aperta, un abbraccio, una madre che non giudica, ma accoglie.
E ora che il suo cammino terreno si è compiuto, tocca a noi continuare. Tocca a noi mantenere viva quella fiamma, che con amore e fatica ha acceso nei cuori di milioni di persone.
Come Presidente onorario del Sistema u.M.a.S. e dell’A.G.A.R., oggi rinnovo, in suo nome, il nostro impegno verso i più fragili. Oggi, più che mai, sentiamo il dovere di essere “una mano al Sociale”, una mano tesa, una mano che cura, che costruisce, che consola.
Santo Padre, ci lasci in eredità la forza del tuo sorriso, la profondità del tuo silenzio, la potenza del tuo esempio. E noi, nel nostro piccolo, promettiamo di non lasciarli andare.
Che la terra ti sia lieve, Papa Francesco. Il tuo spirito resta con noi, e continuerà a camminare nei vicoli dell’umanità, là dove c’è bisogno di amore, di misericordia, di speranza.
Grazie, a nome mio, delle nostre associazioni, e di tutti coloro che hai toccato con il cuore.
Riposa in pace, Santo Padre. Non ti dimenticheremo mai.
Maurizio Bruzzese
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